Disturbi del sonno
Il sonno è un fenomeno ciclico fondamentale e necessario per mantenere un sano equilibrio psico-fisico. Ne consegue che la mancanza di sonno si ripercuote in maniera gravosa sulla nostra salute.
Funzioni e caratteristiche del sonno
Il sonno è una particolare forma di attività mentale durante la quale vengono svolte importanti funzioni:
- funzione di stimolo per la sinaptogenesi(ovvero per la formazione delle sinapsi, che sono i collegamenti che si stabiliscono tra i neuroni);
- funzione di affinamento oculomotorio: durante una particolare fase del sonno – detta REM – si verificano movimenti degli occhi che sostengono l’affinamento della motricità oculare;
- funzione omeostatica: ovvero il ristoro, fondamentale per la capacità di attenzione in veglia;
- funzione di affinamento della memoria: durante il sonno si verifica da una parte la cancellazione delle informazioni rilevanti registrate durante la veglia, dall’altra il trasferimento di informazioni significative dalla memoria breve termine alla memoria a lungo termine;
- funzione di scarica delle pulsioni istintuali: legata alla soddisfazione allucinatoria che ha luogo durante il sogno.
Si può quindi comprendere come il sonno sia di fondamentale importanza per quanto riguarda la possibilità di svolgere quotidianamente una vita attiva.
Il sonno è regolato da un ritmo ed è organizzato secondo fasi specifiche. Il ritmo circadiano(altrimenti detto ritmo sonno/veglia) è regolato da una sorta di pacemaker situato in una specifica zona del cervello (l’ipotalamo), che a sua volta è influenzato da fattori ambientali(alternanza luce/buio), interni(fluttuazioni ormonali, temperatura corporea) e genetici.
Le fasi del sonno sono due, definite REMe non REM; l’alternanza REM/non REM definisce un ciclo. Nell’adulto il sonno REM compare dopo circa 90 minuti di sonno non REM: quindi, durante le 7-8 ore in cui si dorme, i periodi REM sono circa 45. I periodi REM hanno una durata inferiore rispetto ai periodi non REM, ma diventano più lunghi a mano a mano che ci si avvicina al mattino.
Anche la periodicità REM non REM è sensibile ai vari fattori, di origine ormonale, genetica, psicologica ambientale.
I disturbi del sonno
I disturbi del sonno vengono distinti in dissonniee parasonnie. Le dissonnie comprendono: le difficoltà di addormentamento, i risvegli frequenti, l’insonniae l’ipersonnia. Le parasonnie comprendono: i risvegli confusionali, il sonnambulismo, i terrori notturni.
L’insonnia è la sensazione soggettiva di non aver riposato sufficientemente, a causa sia della brevità del sonno sia della sua cattiva qualità. Dato che esistono persone che riescono a riposare sufficientemente con poche ore di sonno, per diagnosticare l’insonnia è quindi necessaria la compresenza dei due criteri, quello soggettivo e quello obiettivo.
Nel caso di disturbi d’ansia, si osserva di solito difficoltà ad addormentarsi; nel caso dei disturbi dell’umore (soprattutto depressione), si verifica più frequentemente il risveglio nelle prime ore del mattino, con una successiva insonnia.
L’ipersonnia è un disturbo caratterizzato dall’eccessiva sonnolenza, in alcuni casi il bisogno eccessivo di dormire durante il giorno è indicativo della presenza di conflitti intrapsichici e/o di gravi difficoltà relazionali, rispetto ai quali la persona si distanzia difensivamente tramite il sonno. L’ipersonnia è uno dei sintomi riscontrabili nello stato depressivo.
Cosa fare in caso di insonnia
Un primo parere medico è fondamentale per comprendere se il disturbo è legato a fattori organici (problemi al sistema endocrino, digestivo, all’apparato tiroideo). Una volta esclusa la patologia organica si può passare alla lettura psicologica del problema e trattarlo di conseguenza, per capire quale sia il reale messaggio che il sintomo ci sta comunicando.
Considerando l’estrema versatilità dello strumento, l’ipnosi si può rivelare estremamente utile per dormire e per recuperare il sonno. In genere bisogna considerare l’utilizzo della tecnica all’interno di un percorso terapeutico strutturato poiché è necessario contestualizzare il sintomo e comprendere la cause che hanno portato al manifestarsi del comportamento disfunzionale. Lavorando parallelamente su questi due livelli si può raggiungere l’obiettivo di tornare a dormire.
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