Valutazione psicodiagnostica

Quando si parla di valutazione psicologica si fa riferimento all’insieme dei metodi scientifici di cui lo psicologo si serve al fine di comprende la personalità umana. Combinare i dati ottenuti dalla valutazione con le informazioni rilevate attraverso i colloqui, le osservazioni e l’anamnesi, aiuta la persona ad individuare non solo nuovi modi di esplorare se stessa ma anche modalità diverse e più efficaci di risoluzione dei problemi.

Una volta completate le procedure di valutazione e dopo aver elaborato i risultati ottenuti, si restituisce alla persona un feedback riguardo ai risultati. La finalità è di favorire una maggiore comprensione di sé e una maggiore capacità di predisporre un intervento terapeutico appropriato. In questo modo, la valutazione psicodiagnostica può ridurre i tempi di un trattamento supportato esclusivamente dalle informazioni pervenute attraverso il colloquio clinico.

La valutazione psicodiagnostica può inoltre fornire informazioni obiettive e puntuali finalizzate a rispondere a quesiti posti da altre professionalità operanti nel campo della salute o da strutture come i servizi sociali, i tribunali e la scuola.

Sintetizzando, l’assessment è rilevante:

• in ambito clinico per pianificare il trattamento e rispondere ai quesiti circa la diagnosi differenziale;
• in ambito forense per dare un contributo alla valutazione delle capacità genitoriali nelle cause di affidamento, alla valutazione della sanità e della capacità di intendere e di volere o alla valutazione del danno psichico subito da un individuo a causa di uno o più eventi traumatici;
• in ambito scolastico per individuare eventuali difficoltà di apprendimento del soggetto valutato e progettare l’intervento migliore.

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